What a Mother Wants, a Mother Gets

Harry Potter
Personaggi: , , ,
Rating: Giallo
Genere: Commedia
Numero parole: 5557
Numero Capitoli: 3
Introduzione: Quando Molly Weasley vuole qualcosa, sa come ottenerlo. E se questo qualcosa è veder sua figlia sposata, non si farà certo scrupoli... sul pretendente. Questa fanfiction è l'ultima nata, benchè sia il frutto di una bozza vecchia di almeno un anno. L'ispirazione è scaturita ascoltando i Blondie e la loro Money, Money, Money.
Le Ambizioni di Mrs. Malfoy


"La rinascita della famiglia Malfoy nelle mani del suo ultimo erede."

Non occorreva un Legimens per tradurre in parole lo sguardo esplicito di Narcissa Malfoy. Seduta compostamente sulla propria poltrona, la donna spostò lo sguardo dal giornale al figlio che le sedeva di fronte. Draco non era più il bambino capriccioso che aveva viziato, men che meno quel ragazzo insicuro che si era piegato al volere di Voldermort per il bene della sua stessa famiglia; era cresciuto. Forse troppo in fretta, troppo all'improvviso, ma la maturità era giunta e non solo nei suoi lineamenti, ma anche nel suo modo di pensare e di porsi con gli altri.

“E' una fortuna che la Gazzetta del Profeta riponga così tanta fiducia in te, Draco.” Disse Narcissa, piegando il giornale. “Tuo padre ne sarà certamente orgoglioso, è ciò che voleva accadesse.”

“Sì, madre. Tuttavia, non mi trovo affatto d'accordo con la sua partenza per la Francia. La nostra compagnia non è certamente sul lastrico e la ripresa economica sta avvenendo proprio in questi giorni, proprio mentre stiamo parlando. Non abbiamo bisogno di intrattenere affari con l'estero.”

Narcissa sorrise. “Oh, Draco, tuo padre lo sa benissimo.”

Draco osservò intensamente sua madre, mentre Narcissa si portò di fronte al camino crepitante. Il suo volto assuse il riflesso dorato del fuoco.

“Vedi, tesoro, dopo la morte di Voldermort la nostra famiglia è stata improvvisamente esposta al giudizio di tutta quanta la Comunità Magica; tuo padre ed io abbiamo dovuto rispondere dei fatti che ci hanno coinvolti nella Guerra. Io non ho mai mostrato l'interesse di ubbidire a Voldermort, semplicemente sono stata messa di fronte al fatto compiuto e non ho potuto fare passi indietro quando lui ti reclamò per uccidere Silente. Avrei desiderato fuggire con ogni fibra del mio corpo, ma sapendo che tu e Lucius non sareste stati mai in grado di seguirmi, ho preferito vivere quello che mi rimaneva da vivere assieme a voi. Adesso che la Guerra è finita, in qualche modo c'è stato concesso di vivere una seconda vita. E sai benissimo che non si può dire lo stesso di altri Mangiamorte.”

Draco annuì.

“Andando in Francia, tuo padre si è semplicemente allontanato.” Narcissa aizzò un poco il fuoco del camino. “Benché ci sia stata concessa la libertà, non tutti sono ancora disposti ad accettarci, tesoro. Abbiamo deciso tutto questo di comune accordo, nell'attesa che il tempo faccia il suo corso e ci renda più accettabili. Al momento, data la sua assenza, sei tu il rappresentante della nostra famiglia e sei l'unico che può condurre il nostro nome sotto la giusta luce. Per questo motivo, è necessario che tu ti faccia strada positivamente nella società.”

“Un bel cambio di rotta.” Disse Draco, sprofondando nel divano.

“Non ti stiamo usando, se è questo che vai pensando.” Narcissa emise una leggera risata. “Credo che tu capisca bene la situazione, non credo sia necessario che io vada oltre.”

“Non ho mai pensato ad una cosa del genere, madre. Comprendo benissimo la situazione della nostra famiglia.”

Narcissa si scostò dal camino e con passo elegante raggiunse il divano sul quale sedeva il figlio. Con compostezza, si sedette sul bracciolo di stoffa e, distendendo un braccio sullo schienale, si sporse verso Draco. “In realtà, ci sarebbe qualcosa che mi induce ad andare oltre, tesoro.”

Draco osservò sua madre, con espressione vagamente confusa. “Di cosa si tratta, madre?”

Le labbra di Narcissa si incresparono, delineando un lieve sorriso. “Vedi, tesoro, ormai credo che tu abbia raggiunto l'età adatta.”

“Adatta per cosa?” Domandò Draco con sospetto. Con un leggero movimento, Narcissa si portò nuovamente in piedi, per poi accomodarsi sul divano di fronte a quello su cui sedeva il figlio. Afferrò nuovamente la Gazzetta del Profeta e finse di sfogliarne le pagine.

“Per tante cose, ad esempio, per una famiglia.” Disse, marcando con la voce l'ultima parola. Narcissa sollevò lo sguardo dal giornale, tentando di decifrare l'espressione leggermente spaesata di Draco.

“Vedi, tesoro, trovare un buon partito potrebbe esserci di aiuto.” Confessò Narcissa, senza mezzi termini.

“Madre, comprendo il valore che date alla famiglia poiché è lo stesso che mi avete trasmesso, ma costringermi a sposarmi per risollevare le nostre sorti è un colpo basso.”

Narcissa rise di gusto. “Oh, suvvia, Draco! Prima o poi anche tu dovrai fare il grande passo.”

“Dovrò, madre. Ciò non implica ora.” Sbottò Draco.

“Draco, io non ti costringo a fare niente, solo... a riflettere. Bada bene che non dovrà trattarsi di una donna qualunque.”

“Madre.” La voce di Draco suonò come un ammonimento.

“Io avrei in mente qualche persona.” Azzardò Narcissa.

Draco si portò velocemente in piedi, senza attendere che le parole della donna andassero oltre. “Madre, quando incontrerò una persona che ritengo adatta sarete la prima a saperlo, non dubitate.” Draco tentò di controllare il tono della voce, che nascondeva una punta di stizza e disagio.

Narcissa piegò le labbra in un delicato sorriso, intuendo i sentimenti del figlio. “Non ne dubito.” Disse, semplicemente.

“Bene, con il vostro permesso.” Draco si chinò leggermente verso la madre e prese a camminare nella direzione opposta.

Narcissa osservò la figura del figlio scomparire dal vasto salone e solo quando fu certa di esser sola, prese nuovamente la Gazzetta del Profeta tra le mani. La sfogliò con delicatezza, fino a quando non trovò la pagina di suo interesse. Non era quel genere di articolo che suscitava in lei grande attenzione, così ben lontano dai rotocalchi di moda e dalle riviste di gioielli; era certa che in tutto l'arco della sua vita non aveva mai mostrato interesse nel mondo sportivo, se non per costrizione, quando Draco convinse Lucius a comprare una scopa ultimo modello e lei fu trascinata ad Hogsmeade nella fervida ricerca. Tuttavia, in quel momento si trovava a fronteggiare una situazione diversa, più interessante.

“Oh, non dubito affatto che saprai trovare la ragazza giusta.” Disse, verbalmente rivolta al figlio.

Passò il dito indice lungo il titolo dell'articolo, come a voler sottolineare il suo intento e sorrise, compiaciuta. In fondo, adesso che la guerra era finita e con lei eran cessate tutte le sue preoccupazioni, aveva più tempo per fare la madre in quel modo.

Oh, se ne aveva.

Si alzò dal divano, sfilò la bacchetta dalla propria vestaglia e chiamò a sè il suo pregiato cappotto. Lanciò un ultimo sguardo all'articolo, agitò la bacchetta e scomparve.

Le pagine della Gazzetta del Profeta presero a sfogliarsi, mosse dal rivolo d'aria che la scomparsa di Narcissa aveva generato. Infine, tutto tornò alla quiete di sempre, mentre l'articolo che aveva destato l'interesse della signora Malfoy tornò a mostrar le proprie pagine.

"Ginny Weasley si proclama Dea della Vittoria e porta le Holyhead Harpies in testa alla classifica!"

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