Il mio non è un No, ma un Mi Dispiace

Harry Potter
Personaggi: , , ,
Rating: Giallo
Genere: Commedia
Numero parole: 4263 (FDP)
Numero Capitoli: 2
Introduzione: Ginny Weasley viene maledetta con l'Aspernor, un potente incantesimo che la costringe a rifiutare qualsiasi individuo di sesso maschile. Esiste un contro-incantesimo in grado di annullarne gli effetti, tuttavia, non tutto è oro ciò che luccica.


02, La Regina di Cuori ed il Contro-Incantesimo


"E' la prima volta che vedo un libro di questa fattura." Hermione Granger rigirò più volte il vecchio volume, arricciando il naso quando sbuffi di polvere si sollevavano per aria. "Ma non avevo dubbi sulla sua esistenza!"

"Per fortuna ho trovato Neville," Sospirò Ginny. "Altrimenti, sarei sempre lassù a tentare di prenderlo."

"Non riporta scritte o titoli di copertina. E' molto strano. Sembra un diario, lo si può dedurre dalle scritte a mano. E' come se qualcuno avesse ideato degli incantesimi e li avesse scritti di suo pugno in queste pagine! Incredibile." Ginny sedette sul letto, mentre Hermione rimase in piedi, fissando il libro che teneva tra le mani. "Se lo avessi visto su uno scaffale ad Hogsmeade non lo avrei comprato di sicuro! Senz'altro chi l'ha dato a Ron sapeva il potenziale che nascondeva."

Hermione afferrò la bacchetta, diede un piccolo colpo alla copertina con la punta e sussurrò "Aspernor!"

Le pagine del libro presero ad animarsi e a voltarsi, come se guidate dalla mano di un avido lettore ed infine, cessarono il loro movimento. La pagina a sinistra riportava una vistosa scritta inchiostrata di rosso, che permise alle due ragazze di leggere a caratteri cubitali il nome dell'incatesimo. A seguire, per tutta la lunghezza della pagina e di quella successiva, una calligrafia estremamente piccola e fitta si interrompeva a tratti, per poi proseguire dopo un segno di interpunzione.

Ginny lasciò ad Hermione l'arduo compito di leggere.

"Riporta bene o male il racconto che già sapevamo," Prese a dire Hermione, scandendo ogni riga con il proprio dito indice. "Sono riportati perfino i movimenti corretti del polso per effettuare l'incantesimo! Non posso credere che Ron sia riuscito a svolgerli correttamente."

"A quanto pare, sembrerebbe di sì." Sbuffò Ginny, seccata. La giovane Weasley osservò l'indice di Hermione scorrere velocemente ogni fibra di cellulosa, quando improvvisamente si bloccò, stampando un sorriso raggiante sulle labbra. "Eccolo, Gin! Il contro-incantesimo!".

La giovane Weasley scattò in piedi, per osservare con più attenzione. "Avanti, Herm! Cosa dice?"

La giovane maga esitò per qualche secondo. "Dunque, ehm, dice che per annullare gli effetti dell'incantesimo è necessario trovare una persona che sia immune al tuo rifiuto, ovvero una persona a cui non rifiuterai niente."

"Stai scherzando, spero!" Esclamò Ginny, afferrando il libro tra le mani. "E' impossibile!"

"E' possibilissimo, invece," Riflettè Hermione. "Probabilmente esistette un altro uomo, oltre a Mc Konkey, che Rosemary era impossibilitata a rifiutare. Solo che ella non ha mai avuto la possibilità di trovarlo."

Ginny si lasciò cadere a peso morto sul letto. "Merlino, e non è detto che si trovi ad Hogwarts."

"Oh, e questo cos'è?" Hermione sollevò il libro, portandolo all'altezza del proprio sguardo. "Ma guarda, sembra che un foglio sia incollato."

"Rimarrò zittella per tutta la vita," Sospirò Ginny. "Oppure dovrò iniziare a far capire che il mio no in realtà è un sì, sempre ammesso che non mi diano per pazza."

Ignorando completamente la giovane Weasley, Hermione sollevò un lembo di carta, scoprendo un nuovo foglio, sul quale, ricoperta dalla colla ormai secca dal tempo, vi era riportata una calligrafia totalmente diversa, più elegante ed aggraziata.

"Ginny..."

"Ehi, perché quell'espressione? Che hai letto?" Domandò la giovane Weasley, incrinando il tono della voce.

"Ecco," Disse Hermione, ingollando aria. "Ecco, forse è meglio se ci sediamo."

"Sono già seduta."

"Io no però," Replicò Hermione, pallida in volto. "E vorrei tanto esserlo."

"Allora, prego." Ginny indicò il posto di fianco a lei, sollevando un sopracciglio perplessa. Hermione sedette, mentre le molle del letto cigolarono sotto al suo peso.

"Ecco, forse, questo è davvero il diario di Mc Konkey." Hermione sgranò lo sguardo, mentre le mani, ormai livide, stringevano il libro con quanta più forza avessero.

"Ok," Ginny respirò profondamente. "Fino a qui niente di anormale, no?"

"Due fogli sono stati incollati assieme, per dare l'idea dell'unione, vedi?" Ginny asserì con il capo. "Questa calligrafia è totalmente diversa dall'altra, sembrerebbe appartenere ad una donna."

"Se il diario è di Mc Konkey, questa..."

"Sì, potrebbero essere le parole di Rosemary."

"Ok," Ginny respirò a fondo. "Cosa dice?"

Hermione si apprestò a leggere, "Coloro che nel corso del tempo troveranno queste mie parole potranno essere gentiluomini desiderosi di conquistare il cuore di un' innamorata oppure nobildonne costrette come lo sono stata io ad accettare un amore altrimenti vano. Prego i primi affinché si convincano che l'unico amore possibile è quello del cuore, indiscusso ed inscindibile, unico e solo. Offro il mio conforto spirituale alle seconde, che del potere dell'accettazione sono state private. E proprio ad esse dono la possibilità di riscattarsi dal destino indegno a cui sono state costrette. Il mio nome in questo mondo terreno è Rosemary Elizabeth di Bousherville, all'epoca in cui scrivo sono legalmente sposata con il proprietario di questo diario, Sir Joseph Mc Konkey di Bousherville, un lontano cugino di famiglia. Egli che ha vestito con prepotenza i panni di mio consorte non è solo un abile affarista, ma anche un mago ben noto nella nostra Contea."

"Spero sia scritto qualcosa che vada ben oltre il conforto." Sospirò Ginny, mentre Hermione riprese a leggere.

"Per i legami di sangue che uniscono me a Joseph, ho sempre considerato quest'ultimo come un caro fratello, totalmente ignara del suo amore per la mia persona. Le sue continue attenzioni e premure sono oggi un monito a cui avrei dovuto dedicare maggior attenzione; mentirei a me stessa dicendo che ho provato per lui un sentimento simile all'amore. Il suo affetto per me fu, tuttavia, così folle da imprigionarmi nell'Aspernor, un incantesimo di così tale potenza da condurre colui o colei che ne è afflitto alla disperazione. I miei incessanti rifiuti alle proposte dei molti pretendenti stancarono il mio buon padre, Sir William di Bousherville, che accettò di darmi in sposa all'unico pretendente che sembravo non allontanare. Quando scoprii il diario di Joseph, trovando il segreto per poter sfuggire a questa maledizione, tentai di trovare l'altro uomo a me predestinato, colui che non avrei allontanato e che avrebbe potuto salvarmi dalla mia prigionia. Lo trovai, affiancando Joseph nel proprio lavoro, ma la liberazione tanto sognata non avvenne."

Il volto di Ginny sbiancò all'improvviso.

"Difatti, per poter annullare l'Aspernor è necessario che l'altro uomo predestinato si innamori della vostra persona; lo stesso Joseph mi confessò, sicuro del proprio successo, che questo era l'unico modo per poter eliminare gli effetti del proprio incantesimo. Per mia sfortuna, l'uomo a me destinato non provò mai amore nei miei riguardi e, nutrendo una profonda amicizia per la di lui consorte, non ebbi mai la forza per raccontare della mia Maledizione. Accettai il mio destino, certa che i miei sacrifici ed il mio dolore avrebbero avvicinato il giorno in cui Dio mi avrebbe accolto tra le sue braccia e richiamata a sè."

"Le parole terminano qui." Concluse Hermione, voltando pagina.

"Sono più che sufficienti, direi," Rispose Ginny, affondando il volto in entrambe le mani. "E direi che non portano belle notizie."

Hermione chiuse diligentemente il libro e guardò la giovane Weasley. "Non ti abbattere, sono sicura che troverai l'altro uomo."

Ginny grugnì. "Vuoi scherzare? Non solo potrebbe essere ovunque, ma deve anche innamorarsi di me! Impossibile!"

"Forse ho qualcosa che potrebbe fare al caso nostro!" Hermione si alzò, diretta verso la propria scrivania. Aprì il cassetto e ne estrasse un fascicolo consumato dal tempo. "Come Capo Prefetto ho una lista di tutti gli studenti di Hogwarts, aggiornata a quest'anno. Penso che sia arrivato il momento di verificare se tra qualche studente vi è l'altro uomo!"

"Stai scherzando?!" Boccheggiò Ginny. "Saranno centinaia e centinaia!"

"Non credo tu abbia altra scelta." Hermione le sorrise.

"Dammi qua." Ginny afferrò il libro, strappandolo dalle mani dell'amica e prese a far girarare le pagine. Il suo volto divenne livido dalla rabbia, "Ron, me la pagherai molto cara."

**


"Non credi di esser stato troppo duro con lei?" Harry si tolse gli occhiali, pulendo le lenti con un lembo della propria maglia. Gli allenamenti di Quidditch erano giunti al termine e lui, assieme a Ron, si stava godendo la frescura del tardo pomeriggio.

"A chi ti riferisci?" Grugnì Ron, steso supino sull'erba, con le braccia incrociate dietro alla nuca.

"A Ginny, ovviamente." Sospirò il giovane Potter, seguendo l'esempio dell'amico sdraiandosi anch'egli. "Forse, stavolta hai esagerato. Non credevo tu fossi geloso a tal punto."

Ron si portò a sedere con uno scatto poderoso delle anche, guardando in basso verso Harry. Il suo sguardo era tutt'altro che sereno. "Guarda che ti sbagli, io non sono affatto geloso di mia sorella!"

Gli angoli della bocca di Harry si sollevarono in un sorriso. "Scusa, ma non sembrerebbe. Altrimenti, perché avresti fatto in modo che Ginny non riuscisse a frequentare nessuno?"

Ron tacque, tornando ad assumere la sua posizione di fianco all'amico. "Non voglio che inizino a circolare strane voci su di lei. Non riesce a mantenersi un ragazzo, per la barba di Merlino! E poi, nessuno di loro mi è mai piaciuto."

"Appunto," Concluse Harry, fissando il cielo tinto di rosso. "Ma cosa succederebbe se trovasse il contro-incantesimo e dovesse incontrare il ragazzo più detestabile della scuola?"

Ron trattenne una risata. "Ma dai, Harry. Hai idea di quanti studenti ci siano ad Hogwarts? E poi, non è detto che sia qui. Sono in una botte di ferro."

"Toglimi una curiosità," Harry si sollevò su un gomito, fissando il profilo dell'amico con interesse. "Chi ti ha dato quel libro?"

Il giovane Weasley rimase in silenzio per qualche secondo, infine scrollò le spalle. "Non ho idea di chi sia, l'ho trovato nella Stanza delle Necessità."

"Tu sei stato—"

"Ero arrabbiato!" Sbottò Ron. "Ginny stava parlando con uno studente di Serpeverde! Serpeverde, capisci? Così sono andato fino alla Stanza delle Necessità. Lì, nella Stanza delle Cose Nascoste ho trovato questo libro."

"E lo hai trovato così? Senza doverlo cercare?"

"Esatto, si trovava sopra un tavolo, aperto alla pagina dell'Aspernor."

"Ron, se quel libro era nella Stanza delle Cose Nascoste vuol dire che il suo proprietario o chi per lui desiderava unicamente sbarazzarsene."

Ron parlò sulle difensive. "Lo so, cosa credi? Difatti, quel libro è al sicuro in camera."

"Non ho visto libri," Aggiunse Harry. "Sei sicuro?"

"Certo," Asserì il giovane Grifondoro. "E' al sicuro, proprio sotto al mio letto."

**


"E così quel libro si trovava nella Stanza delle Cose Nascoste? Non posso crederci!" Hermione, rossa in volto, osservò Harry con uno sguardo incredulo.

"Sì, però, mi raccomando, Ron non deve sapere che te l'ho detto." Disse Harry, facendo il gesto di tacere.

"Ma cosa ha in testa quello scemo?"

Harry abbassò le spalle, sconfitto. "Non ne ho idea, secondo me niente." Ironizzò.

Hermione si morse il labbro inferiore, "Senti, Harry, io e Ginny abbiamo preso il libro." Notando l'espressione sorpresa del ragazzo, si affrettò ad aggiungere. "Ma Ron non lo deve sapere. Abbiamo trovato il contro-incantesimo, ma..."

"Ma?"

"Temo che sarà più difficile del previsto. Ginny deve trovare qualcuno che non riesca a rifiutare... il problema è che questo qualcuno deve innamorarsi di lei."

"Oh."

"Non vi preoccupate, troverò un modo." Harry ed Hermione si voltarono, mentre la figura di Ginny si avvicinò a loro. La giovane Weasley si portò su una spalla la sacca da Quidditch, segno che di lì a poco avrebbe iniziato ad allenarsi. "Harry, dì pure a Ron che i suoi giochetti con me non funzionano."

"Hai già iniziato a controllare la lista?" Domandò cauta Hermione.

"Ancora no. Devo escogitare un modo per farmi invitare ad uscire. Inizierò con i membri della squadra di Grifondoro."

"Beh," Prese a dire Harry, grattandosi il fondo del capo. "Ti darò una mano anche io. Come tuo Capitano, ovvio."

Ginny sorrise ed Harry arrossì leggermente. "Vogliamo andare Ginny?" Domandò il giovane Potter.

"No, non ci penso nemmeno."

A quelle parole, Harry fissò Ginny incredulo, mentre quest'ultima si portò una mano alla bocca. "Oh, scusa Harry, ma credo che sia colpa dell'inca—"

"Ma è meraviglioso!" Esclamò Hermione, prendendo le mani dell'amica tra le sue. "Oh, Ginny, è meraviglioso!"

La giovane Weasley aggrottò la fronte, rivolgendo all'amica uno sguardo incredulo.

"Harry!" Esclamò Hermione nei confronti dell'amico. "Fa qualsiasi altra richiesta, anche la più banale!"

Senza capire, Harry tornò a guardare Ginny. "Vuoi giocare come Cercatore nella partita di oggi?"

"No, affatto!" Disse Ginny, automaticamente.

"Oh, Ginny! Ancora non hai capito?" Domandò Hermione, in preda all'euforia. "Non deve trattarsi necessariamente di un invito ad uscire, ma può essere una semplice richiesta!"

"Beh," Disse Ginny, guardando l'amica. "Questo semplificherebbe di molto le cose e non sarei costretta a fare delle avances a nessuno!"

La giovane Granger asserì con veemenza.

"Bene," Disse Ginny, elargendo un grande sorriso ad entrambi. "Che la battaglia abbia inizio."
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