Keep calm and go on nursing!

Lovely Complex
Personaggi: ,
Rating: Verde
Genere: Commedia, Generale
Note: One-shot
Numero parole: 1038
Introduzione: Prendersi cura di qualcuno non è qualcosa di così semplice e scontato! Specie se lo stesso ammalato si rifiuta di ricevere le vostre cure.
Keep calm and go on nursing!


"Vi prego, dovete aiutarmi." Otani strisciò da sotto il suo futon, arrancando a fatica sul pavimento di tatami. Aveva uno sguardo così pallido che un fantasma, nel vederlo, si sarebbe sentito inferiore. Il panno bianco che aveva preso posto sulla sua fronte per tutto il giorno cadde senza cerimonie, ma sia Nobu che Nakao non vi fecero caso, sorpresi dalle condizioni in cui stava versando l'amico.

Nakao lo afferrò sotto ad entrambe le braccia, cercando di issarlo in una posizione seduta. Otani ansimò pesantemente, ma alla fine riuscì a stabilizzare la propria postura, premendo la schiena contro la parete.

"Vi prego, portatemi all'ospedale. Portatemi ovunque, ma non lasciatemi qui." Il tono della sua voce era tremolante, fatto che spaventò Nobu e non poco.

"Otani, non scherzare. Hai la febbre. Farti uscire vorrebbe dire peggiorare notevolmente la tua salute!"

Otani raccimolò le poche energie che aveva in corpo, afferrando una manica di Nakao e stringendola così forte che il ragazzo dovette resistere all'impulso di staccarsi. "Voi non capite." Boccheggiò.

"Otani," Prese a dire la ragazza guardandosi attorno. "Dov'è Risa? Perché la porta era aperta?"

Nell'udire quel nome, Otani sgranò lo sguardo, mentre le occhiaie accentuarono il suo aspetto spettrale. "Non-non-nominare Ri-ri-ri-sa!"

Nobu sollevò un sopracciglio, perplessa. "Cosa è successo?"

Nakao si voltò a guardarla con un'espressione supplichevole in volto. "Amore, non credo sia il caso di insistere, Otani sta ma-"

"Non mi interessa, Nakao." Sbottò Nobu, afferrandosi i fianchi con le mani. "Voglio sapere! Risa è mia amica! Ti pare che potrebbe andarsene, lasciandolo così moribondo?"

Il ragazzo rimase in silenzio, mentre Otani prese a tossire in modo selvaggio.

"Avete litigato?" Insinuò. "Eppure siete sposati da solo un mese!"

Otani, per tutta risposta, trangugiò un bicchere d'acqua che Nakao gli porse con celerità.

"Se non avete litigato," Continuò Nobu. "L'hai nuovamente fatta arrabbiare? Insomma, Otani! Ormai dovresti avere imparato a saperla prendere, no?"

"N-no, non-" La frase finì in mezzo ai colpi di tosse.

Nobu sbuffò. "Sono davvero delusa dal tuo comportamento, Otani."

"Dai Nobu, non essere così dura con Otani." Nakao si prestò in soccorso all'amico, ma senza successo.

"Ho sempre detto a Risa di pensarci mille, mille e più volte prima di prendere anche solo in considerazione l'idea di sposarlo!" Nobu incrociò le braccia al petto, per niente intenzionata a porre fine alla sua parlantina. "Mi sembrava che invecchiando avessi messo un po' di sale in quella zucca vuota."

"Nobu, tu-tu non capisci." Balbettò Otani, stendendosi nuovamente sul proprio futon. Il suo volto era una maschera di sofferenza e sudore.

"Capisco anche fin troppo. Adesso, andrò a cercare Risa! Voglio convincerla a smetterla di stare con te! Nakao, andiamo!"

Nakao si voltò a guardare Nobu, sorpreso. "Ma Otani sta praticamente morendo."

"E' tutta una finta!" Esclamò la ragazza, afferrando la propria borsetta. "Tutto un trucco per impietosirci!"

"Nak-kao." Sibilò Otani, allungando una mano pietosa verso il ragazzo. Nobu sbuffò, ignorando la richiesta di aiuto del ragazzo, ma quando si voltò per raggiungere l'uscita della stanza, la figura esile di Risa si stagliò contro la porta.

L'espressione di Risa nel vedere i propri amici parve di sorpresa. Quando, infine, il suo sguardo scivolò su Otani, la ragazza si affrettò a correre di fianco al futon. Notando il movimento della moglie, Atsushi tentò di ritrarsi.

"Tesoro, come ti senti?"

"Tesoro?" Nobu aggrottò la fronte. "Tu e Otani non avete litigato?"

"Mhm, no," Disse Risa, frugando nella propria borsa.

"E come mai non eri in casa?"

Koizumi guardò l'amica come se avesse di fronte un alieno. "Sono andata a fare delle compere."

"Vi prego, aiutatemi." Tornò a dire Otani, moribondo.

Risa gli rivolse un sorriso. "Non ti preoccupare tesoro, adesso ci sono io qui!" Esclamò, colpendo una gamba del ragazza con una poderosa pacca a cui Otani non parve essere indifferente.

"Ri-risa, vuoi una mano?" Propose Nakao.

"Nient'affatto!" La ragazza estrasse dalla propria borsa un termometro e lo infilò in malo modo nella bocca del marito. "Ho tutta la situazione sotto controllo e- OTANI!"

Nell'udire l'esclamazione nella voce di Risa tutti sobbalzarono, compreso il diretto interessato. La ragazza afferrò una ciotola di riso ed i suoi occhi si riempirono di lacrime. "O-Otani, non hai toccato cibo. Perché? Lo avevo preparato con così tanto amore!"

"Io-io-non-"

Nobu si sporse oltre la spalla dell'amica ed osservò perplessa. "Risa... quel riso è bruciato."

"Ma, ma avevo preparato anche del sushi!" Esclamò Risa, sconvolta, prendendo in mano anche un piatto di pesce carbonizzato.

"Risa," Prese a dire Nobu con tono delicato. "Il sushi è crudo."

"Volevo sperimentare una nuova ricetta!" Si giustificò la ragazza.

Nobu sospirò. "Tu così uccidi Otani."

"Te l'avevo det-to." Balbettò Otani.

"Nakao, portiamolo in ospedale."

"In ospedale? Andiamo, Otani non è così grave!" Risa ridacchiò, mentre il termometro prese a pigolare. Prima dell'amica, Nobu lo afferrò. "Otani, ma tu hai quasi quaranta di febbre!"

"S-sto male-" Balbettò il ragazzo, esamine.

"Nakao!"

"Subito, vieni Otani, appoggiati a me."

"Com'è possibile? Otani, come hai fatto?" Domandò Risa, afferrando Otani per il colletto del pigiama.

"Mu-muoio."

"Risa, così lo soffochi! Lascia che Nakao lo porti in ospedale, ti aiuto a preparare la valigia per Otani."

Quando Nakao trascinò di peso Otani e la macchina si allontanò dalla villetta, Risa prese a rassettare la stanza, confusa. Notando l'agitazione dell'amica, Nobu la tranquillizzò. "Vedrai che non è niente, tempo qualche giorno e tornerà il solito Otani."

"Eppure, pensavo di aver fatto tutto correttamente." Borbottò Risa, tenendo in mano un indumento del marito. Aveva lo sguardo perso nel vuoto.

"Beh, succede. Il riso ed il pesce, intendo."

"Forse, forse non avrei dovuto costringerlo a fare quel bagno."

"Quel bagno? Quale bagno?"

"Ho letto da qualche parte che riempire una vasca di ghiaccio può abbassare la temperatura... Pensavo fosse una buona idea."

Nobu sgranò lo sguardo. "Stai scherz- cioè hai messo Otani in una vasca di ghiaccio?"

Risa annuì, ma Nobu si trattenne dal ridere per rispetto all'amico.

"Ho tenuto aperta anche la finestra della sua stanza per favorire il ricircolo d'aria."

"Q-quanto aperta?"

"Mhm, non lo so, qualche ora."

"Risa, fuori nevica."

Nobu rimase in silenzio, osservando Risa mentre quest'ultima riempiva la valigia da portare al consorte.

"Ehm, è accaduto altro?" Si sincerò la ragazza di Hokkaido.

"Di che tipo?"

"N-non saprei, dimmi tu."

Risa rifletté, infine scrollò le spalle. "Spero solo che stia bene, non sopporterei di vederlo star male."

Nobu sospirò. "Ok, andiamo, hai preso tutto?"

"Sì, credo di sì."

Nobu diede una pacca sulla spalla dell'amica. "Nel caso mi ammallassi... posso contare sul fatto che non ci sarai tu ad assistermi?"

Risa gonfiò le guance, indispettita, mentre Nobu, ridendo, invitò la ragazza a seguirla lungo le strade colme di neve di Osaka.



Note a fondo pagina: una piccola one-shot scritta per il challenge THE COW-T: The Clash of the Writing Titans @ Maridichallenge per il prompt settimanale Hurt/Confort (Missione 2).

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