Ginny Weasley e le Pagine dei Desideri
Personaggi: hp: ginny weasley, hp: harry potter, hp: ron weasley
Rating: Giallo
Genere: Commedia
Numero parole: 5557
Numero Capitoli: 2
Introduzione: Una piuma spelacchiata e della carta da lettera ingiallita. Un regalo di compleanno di poco gusto, direte voi. Ma a volte le apparenze ingannano, aggiungo io.
Ginny Weasley e le Pagine dei Desideri
11 Agosto
Benchè fosse il giorno del suo compleanno, Ginny non aveva fantasticato molto sul regalo dei propri fratelli. Con grande probabilità si trattavano di pacchetti malconci riesumati dall'armadio di Bill, o da qualche scatola che sua madre aveva risposto sotto a qualche letto. Aveva perso qualsiasi speranza di stringere tra le mani un regalo avvolto da carta lucida - palesemente nuova - con un bel fiocco a funzionare da contorno. Gli unici regali "veri" per definizione, erano quelli di Hermione, Harry e solo recentemente Fred e George. Il loro negozio aveva faticato un po' per lanciarsi nel mondo del commercio frenetico, ma la donazione segreta di Harry era più che sufficiente per proteggerli da un crack economico rovinoso. Di conseguenza, i gemelli potevano permettersi regali più costosi della Caramella TuttiGusti di suo fratello Ron.
Quelli furono bene o male i pensieri di Ginny, la mattina stessa del suo sedicesimo compleanno.
...stick your head down the loo, don't waste it, just taste it, happy birthday to you...
11 Agosto, un giorno che si preannunciava essere all'insegna dell'afa e del caldo torrido. Perfino le cicale chiassose che amavano schiamazzare sotto alla finestra della sua camera, tacevano, forse troppo oppresse dal sole rovente. Accostò gli scuri delle persiane e spiò tra le stecche di legno sverniciate. Intravide una macchia di rosso, appartenente con tutta probabilità a suo fratello Ron e potè udire la voce di Harry, che rispondeva stancamente ad una domanda rivoltagli dal suo migliore amico.
In quel lato della casa vigilava una grande quercia, talmente grande che da sola offriva ombra a tutto il giardino. Sia Harry che Ron avevano la schiena premuta contro il tronco bernoccoloso e massiccio, i volti sudati e boccheggianti. Intravide la chioma ricciuta di Hermione, che, a gambe conserte, leggeva meditabonda uno dei tanti libri estivi che si era portata appresso. A differenza dei due amici, pareva fresca come una rosa.
Vederli assieme, non le provocava più alcun moto di gelosia, nè un desiderio eccessivo di attenzioni. Tutte le pietre deposte sulla propria coscienza avevano sortito il loro effetto e le avevano permesso di vivere una vita tranquilla, anche a tre metri di distanza da loro. Per Harry era rimasto qualcosa di simile all'affetto, lo stesso 'voler bene' che provava per Ron. E forse - anzi, sicuramente - era molto meglio così. Non esisteva più dell'imbarazzo tra lei ed Harry, nemmeno quando quest'ultimo le diceva "Oggi farà bel tempo."
Aveva scoperto che era molto piacevole scambiarsi discorsi senza quell'alone di incertezza impacciata nei riguardi di entrambi. Harry era un ragazzo intelligente, simpatico ed anche con un senso di ironia spiccato. Si era resa conto di aver scoperto molte più qualità nel ragazzo quell'estate, che nell'arco di tutti quegli anni ad Hogwarts.
Sollevò lo sguardo in alto, tentando di sfidare con gli occhi la luce del sole che filtrava dalle stecche di legno.
"Ginny, scendi, è pronto il pranzo!" Sentì la voce di sua madre tuonare dalla cucina, mescolata allo sbattere delle pentole. Si scostò dal cornicione interno della finestra, uscì dalla stanza e chiuse la porta alle sue spalle.
Un piccolo pacchetto con attaccato il numero 16 penzolò dalla maniglia della porta. Ginny sorrise al buffo pensiero che anche le case magiche erano in grado di fare regali ai propri abitanti.
"Avanti tesoro," Esordì Molly. "E' l'ora di scartare i regali!" La voce entusiasta di sua madre richiamò l'attenzione di tutti i presenti, tanto che anche l'ultima forchetta fu riposta nel piatto. Con un gesto abituato della bacchetta, Molly fece scomparire le vettovaglie, riesumate in occasione del gran giorno, e al loro posto comparve una piccola montagna di regali.
Ginny sentì in sottofondo il gridolino soffocato di Fleur che - con tutta probabilità - si era sorpresa quanto lei di contare più regali rispetto all'anno precedente. Tentando di non offendere i propri genitori, Ginny esordì con tono scherzoso, "Avete per caso svaligiato la Gringott?" e la risposta fu semplicemente un coro di risate.
Senza attendere oltre, Ginny si protese al centro del lungo tavolo e prese un pacchetto avvolto in carta lucida. "Oh, Arthur è il nostro!" Chiocciò Molly, afferrando il braccio del marito con una stretta poderosa. Ginny tentò di non dare a vedere la propria sorpresa e scartò il regalo, sciogliendo il fiocco di velluto. Ciò che seguì quel momento fu uno scroscio di risate ancora più forte, tanto che i gemelli Weasley per poco rischiarono di cadere dalle proprie sedie.
Ginny si sforzò di non unirsi all'ilarità dei fratelli, cercando di mantenere una certa serietà per rispetto a sua madre. Tra le mani stringeva un maglione di lana, il cui solo contatto aveva portato ad una sudorazione intensa delle sue mani. "Oh, mamma... è... molto bello. Mi tornerà molto utile, in inverno." A quelle parole, seguirono altre risate chiassose, mentre Molly si tingeva di un'espressione imbronciata ed offesa.
Ginny passò in fretta al secondo regalo, per evitare che sua madre esordisse dando a lei ed ai suoi fratelli dell'ingrati. Dai sorrisi che comparvero sui volti di Harry ed Hermione, Ginny intuì che stava stringendo tra le mani il loro regalo. Osservò la carta decorata con tanti Boccini d'Oro e le venne da sorridere. "Avevo pregato Harry di cambiare carta," Esordì Hermione, lanciando uno sguardo incendiario al proprio amico, "Ma a quanto pare non sono stata sufficientemente convincente."
Al sufficientemente convincente tutti strabuzzarono lo sguardo.
"Oh! Cosa avete capito?!" Squillò Hermione, arrossendo all'istante.
Per togliere l'amica dall'imbarazzo, Ginny si affrettò a scartare il regalo ed un ampio sorriso le incorniciò le labbra. "Ma sono magnifici!" Tra le mani stava stringendo dei guanti da Quidditch di ultima generazione. "Vogliamo tanti tiri in porta, signorina Weasley!" Disse Harry, assumendo la voce autoritaria del Capitano.
Hermione sospirò, "In realtà Ginny, la mia intenzione era quella di regalarti un libro istruttivo, ma..." La frase fu interrotta dai buuuuh dei gemelli, che Hermione incenerì con lo sguardo.
"Il novtro regalò Ginnì!" Esclamò Fleur, indirizzando con la bacchetta il regalo di lei e Bill, esattamente di fronte alla ragazza. Ginny si obbligò a sorridere; i suoi rapporti con Fleur erano migliorati dal giorno del matrimonio. Non erano tutte puccia puccia piccia piccia, ma per lo meno Ginny non sollevava più gli occhi al cielo in sua presenza. E non la chiamava più Flebo.
Non conoscendo affatto i gusti di Fleur, Ginny aprì il regalo con una certa curiosità. Il pacchetto era piccolo, perfino grazioso e conteneva una piccola scatolina argentata. "Ginnì, non vapevamo cova ti poteva piacere, covì ho scelto second mon gust." E tutti gli oooh e gli woow che si innalzarono in coro, furono più che dovuti. Dal proprio pugno chiuso, Ginny lasciò dondolare una piccola catenina argentata con un grazioso ciondolo a forma di drago. "E' bellissimo! Grazie!" Esclamò, con sincero entusiamo. Bill sorrise, "La catenina è opera di Fleur, il ciondolo a forma di drago l'ha scelto Charlie e i soldi ce li ho messi io." Concluse, con finto disappunto. Seguirono altre risate.
Dopo essersi pavoneggiata a sufficienza, mettendo in mostra la propria collanina, Ginny puntò Ron. Il fratello rispose allo sguardo della ragazza con un'espressione interrogativa. "Il mio regalo." Pretese, schietta, Ginny.
"Oooh, Ginny!" Esclamò a sorpresa George, "Ron non ha il tuo regalooo..."
Ron sibilò uno 'sta zitto' molto convincente, diventando di una tonalità rossa molto accesa. "In che senso non hai il mio regalo, Ron?" Domandò gentilmente Ginny, anche se il tutto suonò come un tira fuori il mio regalo o sennò ti ammazzo. Il ragazzo tossichiò imbarazzato e con una mano si raggiunse il dietro del collo. "Beh, ecco..."
"La verità è che si è dimenticato!" Ridacchiò Fred, condannando a morte il fratello più piccolo.
Il tutto fu condito con un minuto abbondante di silenzio, fino a quando Harry non accennò un piccolo atto di difesa, "In realtà, Ginny, lui-"
"Zitto, Harry, per favore."
Il Bambino Sopravvissuto si ammutolì all'istante, sistemandosi gli occhiali sul naso e dando una pacchetta di conforto sulla spalla dell'amico. Non aveva nessunissima intenzione di rimanere fisicamente coinvolto in quella faccenda; per questo, lanciò delle scuse silenziose a Ron.
"Ronald Weasley!" Ginny assunse la postura della madre, tanto che perfino Molly - per qualche secondo - si era messa sull'attenti. "E' vero ciò che hanno detto Fred e George? Ti sei sul serio dimenticato del mio compleanno?" Lo sguardo rivolto verso il basso di Ron fu più allusivo di qualsiasi parola.
"Bene." Sentenziò la ragazza, tornando a sedere ed afferrando l'ultimo regalo, quello dei gemelli Weasley. Una serie di sguardi perplessi si puntarono su Ginny, che impassibile aveva preso a contemplare il pacchetto piatto. Fred giunse alla spalle della ragazza e le sotrasse il regalo dalle mani.
"Ah-ah-ah, sorella."
Ginny aggrottò infastidita la fronte. Non era propensa ad essere contraddetta. "First of all," Iniziò teatralmente Fred. "Ron non ti fa il regalo e te nemmeno lo picchi a sangue? Non è giusto, volevamo la rissa!"
"FRED!" Urlò Molly.
"Mamma io sono George!"
"No, sei Fred." Disse Ginny, strattonando il regalo dalla presa del fratello. "E comunque, non sono affari vostri." Fred arricciò il naso, offeso. "Va bene," Disse. "Comunque, noi il regalo te lo abbiamo fatto, spero apprezzerai!" Concluse, tornando a sedere tra George e Ron.
"Certo che apprezzo." Sbottò Ginny.
"Ginny!" Esclamò George.
"Che c'è?!" Sibilò la ragazza.
"Niente," George scrollò le spalle. "Solo che il nostro regalo necessita di una parte introduttiva." A quelle parole, Ginny sollevò un sopracciglio. Gonfiò le guance e ripose il regalo di fronte a sè. "Ok, sentiamo."
"Sappiamo che, ehm, per molti motivi e bla bla hai smesso di scrivere." A quelle parole, mezzo tavolo si congelò, ma George non sembrò farci caso. "Nel senso che hai smesso di tenere... un... ok, sì, quella cosetta rettangolare con dei fogli che-"
"Un diario." Sbottò lugubre Ginny e tutti sobbalzarono sulle proprie sedie.
"Oh, sì, esatto sorellina! Un.. ok, quello!" Fred roteò lo sguardo, esasperato e aggiunse al posto del fratello. "Ginny, il nostro regalo non è un diario ma un prodotto del nostro negozio. Aprilo e non ti spaventare!"
George tossì. "Sì, più o meno il senso era quello." Ginny abbassò lo sguardo, osservando scettica il pacchetto. Non era più così sicura di volerlo aprire. Era passato molto tempo, però non era sicura di riuscire ancora a scrivere dopo l'esperienza di Tom Riddle.
"Se non mi piace, potete riprenderlo indietro?" Domandò.
"Nossignore!" I gemelli esclamarono in coro. "Niente credito, niente rimborsi, niente ritorno della merce venduta." Recitarono all'unisono.
Quando Ginny aprì il pacchetto rimase in silenzio, mentre numerose paia d'occhi facevano a gara per capirne il contenuto. Hermione, la più vicina alla ragazza, esclamò estasiata "Oh, ma è carta da lettere! Che bella!", mentre da sotto i fogli Ginny estrasse una piuma d'oca.
"E' un po' spelacchiata." Constatò.
"Quel che conta è il pensiero." Aggiunse Fred. "E comunque, non è carta da lettere, ma una carta molto speciale."
"Speciale?" Domandò dubbiosa Ginny.
"Speciale e tranquilla." Aggiunse in fretta l'altro gemello.
"Splendido!" La voce squillante di Molly richiamò l'attenzione di tutti. "Adesso che i regali sono stati aperti, filate fuori che devo mettere in ordine!" Aiutata da Hermione, Ginny prese i regali sottobraccio. Fece un gesto all'amica di precederla in camera e si diresse vicino a Molly che, con energia, aveva preso a sgrassare i fornelli.
"Mamma?"
"Sì, cara?"
"Volevo ringraziarti per il regalo e per il pranzo."
Il volto di Molly si illuminò all'improvviso. "Di niente, tesoro. Cerca piuttosto di perdonare Ron."
"A proposito di Ron, ti volevo dire..."
Quando entrò nella stanza, tutta trafelata dalla corsa su per le scale, Hermione afferrò al volo un regalo che stava per cadere a terra dalle braccia di Ginny. La maga osservò lo sguardo eccitato della rossa e, prima ancora di poterle rivolgere la domanda, la voce di Molly parve scuotere tutta la casa.
"RON WEASLEY!"
Scombussolata, Hermione uscì, affacciandosi alla ringhiera delle scale e tentando di cogliere le parole di Molly. Infine, si voltò verso una Ginny sorprendentemente raggiante. "Che cosa le hai detto?" Il sorriso di Ginny divenne, se possibile, più ampio.
"Oh, l'ho solo informata di quando la McGranitt ha colto Ron e Lavanda in desabigliè in uno sgabuzzino di Hogwarts!" Disse, iniziando a ridere.
Hermione l'osservò sbalordita, ma fu facile preda delle risate della giovane Weasley. Sentendo la voce mortificata di Ron e quella arrabbiata di Molly, Hermione si appuntò mentalmente di riferire ad Harry di non far mai e poi mai infuriare Ginevra Weasley.