I Capricci del Trentanove

RPF Calcio
Personaggi: ,
Rating: Verde
Genere: Generale
Note: One-shot
Numero parole: 1302
Introduzione: Il numero trentanove fa i capricci ed il quarantacinque tenta di dare consigli sull'atteggiamento da assumere nei confronti del sesso debole insistente
I Capricci del Trentanove


“Senti, perché dovrei farlo io al posto tuo?”

Davide lo guardò stupito, la risposta era talmente ovvia. “Perché sei il mio migliore amico.”

“Ah.” Mario lasciò cadere a terra la sacca dell’allenamento.

“Andiamo!” Lo pregò Davide. “Perché sei maledettamente più bravo di me con le ragazze!”

Mario spostò il capo di lato, tentando di sciogliere i muscoli intorpiditi. La sciarpa si sfregò contro la pelle delle labbra, lasciando qualche gomitolo microscopico di lanugine su di esse.

“No.”

“Uffa, che ti costa?” Sbottò Davide, stringendo il labbro inferiore tra i denti. “Così mi ferisci.” Sembrava pensarlo davvero. Il numero trentanove dell’Inter era tremendamente capriccioso.

“E’ molto strano,” Disse Mario, assumendo un inusuale cipiglio di serietà poco consono alla sua persona. “Eppure quello schizzato, tra i due, dovrei essere io. Non tu.”

Davide rise. “A questo mondo non si impara mai a conoscere una persona fino in fondo.”

“Cristo se è vero.”

“Allora mi aiuterai?” Domandò, Davide, speranzoso.

“Ovviamente no.”

Il giovane lanciò contro Mario un cuscino del divano su cui si era lasciato sprofondare.

“Stronzo. E adesso come faccio?”

“Dille che Mario Balotelli è a salvaguardare la verginità di tua sorella.”

Davide aggrottò la fronte. “Io non ho sorelle.”

“Appunto.” Mario scrollò le spalle e brandì un asciugamano con tutta l’intenzione di dirigersi verso il vano doccia. Il mister non gli aveva concesso tregua quel giorno, tanto che gli pareva di sentire in bocca il retrogusto dell’erba del campo; era caduto una decina di volte per prendere palle impossibili.

“Scusa, ma se Davide Santon ha un appuntamento con lei, perché diavolo vuol vedere me? Dovrebbe essere interessata solo ed esclusivamente al tacchino che ha irretito, no?”

“Grazie del tacchino.” Sbottò Davide.

“Dai Dà, lo sai che ho ragione! Mandala a quel paese e cercatene un’altra.”

Il giovane trentanove incrociò le braccia al petto, scrutando l’amico con disappunto. “La fai facile tu. Hai la sensibilità di un elefante, Mà, è ovvio che a te riescono bene cose del genere. Inoltre, non ci sono ragazze così brave, mi è sembrata carina e disponibile.”

Esasperato, Mario si avvolse l’asciugamano attorno al collo. “Perché sbagli nel ragionamento. Devi partire dal presupposto che a quella ragazza non gliene frega un cazzo di te. Pensa al tuo portafoglio. Se ragioni da questo punto di vista vedrai che affrontarla non ti costerà alcuna fatica.”

Il cipiglio di Davide si fece scettico. “Lei vorrebbe mettere le mani su di te.”

Mario si voltò verso il compagno, sorpreso da quel tipo di espressione verbale. “Ci sei arrivato.”

“Non è giusto.” Piagnucolò Davide. “Perché?”

Mario si trattenne dal ridere per non urtare la sensibilità dell’amico. Davvero, Davide era così maledettamente buono che non ci sarebbe stato gusto nel fargliela sotto il naso; non c’era divertimento nel martoriare un’anima così eccezionalmente candida. Dopo averlo conosciuto a fondo, il numero quarantacinque dell’Internazionale aveva compreso che Davide non era scemo, era solo lento di comprendonio e dotato di una dose di candore che sforava qualsiasi concezione comune. A quell’ età il primo pensiero di ogni ragazzo era il sesso; il secondo pensiero era il modo di poterlo fare. Davide, invece, al sesso forse ci pensava, ma era talmente scarso nel metodo da far diventare una scimmia albina.

“Non ci siamo un cazzo.” Sentenziò Mario, alla fine. “Te non ci sai proprio fare con le donne; anzi, peggio, non sai riconoscere quelle giuste.”

Davide lo ascoltò sorpreso. “Sei troppo serio, ragazzo mio.” Concluse Mario.

L’amico gonfiò le guance, indispettito. “Sono un ragazzo concreto.” Disse Davide, offeso. “Io ho considerazione per le donne, non le tratto come le tratti tu.”

“Sei proprio un coglione.” Disse Mario, scuotendo il capo rassegnato. “Dammi il cellulare.”

Davide gli elargì un sorriso enorme, mentre prese a rovistare nelle tasche della tuta alla ricerca del Nokia scassato che si ostinava a tenere. Mario lo osservò, lasciandosi contagiare dal sorriso dell’amico. Davide sarebbe stato irrecuperabile per tutta la vita, ma forse era proprio questo il lato del suo carattere che gli avrebbe garantito il successo che meritava.

“Fammi il numero, prima che mi venga un mal di testa lancinante e le dica chissà cosa.” Sbuffò, massaggiandosi una tempia. “Dal momento che sei un coglione, mi prenderò io la briga di fare il lavoro sporco per te al momento. Poi, vedi di imparare a non farti prendere per il culo.”

“Sissignore!” Esclamò Davide, lanciandogli in aria il proprio cellulare. Dall’altra parte del telefono, l’interlocutore non aveva la minima intenzione di rispondere in tempi sufficientemente brevi. Poi, finalmente, una voce femminile gracchiò tra le interferenze.

“Parrucchiere Ida e Lulù, mi dica.”

“Buonasera, parlo a nome di Davide Santon. Vorrei disdire un appuntamento.”

Quando Mario riagganciò, il telefonino di Davide tornò, volando, dal proprio padrone.

“E quando ti fermano dicendo che ti vedrebbero con un taglio fenomenale addosso, per favore, vieni da me che ti ci porto io da un barbiere con le palle!” Disse Mario, indicando l’ennesima opera d’arte che portava in testa. “E che cazzo, nessun’altro avrà il mio scalpo.” Concluse, sparendo nel bagno.


Note a fondo pagina: Ok, avete il diritto di uccidermi. È la prima storia sull’Inter!fandom che scrivo in vita mia e mi rendo conto che forse è meglio che mi limiti a disegnare XD Intanto, però, vi dico che questa fan fiction è stata scritta per soddisfare il numero 66 della Criticombola@Criticoni, che prevede l’inserimento della frase "Perché dovrei farlo io al posto tuo?" all’interno della storia. *corre a nascondersi*

Vuoi commentare?





PER FORMATTARE IL TESTO
^grassetto^grassetto
_corsivo_corsivo
%barrato%barrato



Nota: Devi visualizzare l'anteprima del tuo commento prima di poterlo inviare. Note: You have to preview your comment (Anteprima) before sending it (Invia).
 
back to top